Per chi arriva a Roma, via della Conciliazione rappresenta prima di tutto l’accesso monumentale alla basilica vaticana.
In realtà, è il risultato di una ferita profonda aperta nel tessuto della città meno di un secolo fa, quando il regime fascista decide di celebrare con la sua apertura la firma dei Patti Lateranensi.
Per realizzare il progetto è necessario abbattere la cosiddetta Spina di Borgo, un insieme di edifici compreso tra Borgo Vecchio e via Alessandrina: sotto i colpi del “piccone risanatore” di Mussolini vengono letteralmente sbriciolati palazzi storici e chiese, scompaiono piazze e fontane, e anche ciò che resta non sarà mai più come prima.
Partendo da quanto è sopravvissuto alla distruzione, andremo a ricostruire l’aspetto di quello che era uno degli angoli più autentici e ricchi di storia della città: da piazza di Ponte Sant’Angelo, famoso luogo di esecuzioni capitali, attraverseremo il ponte fino a Castel Sant’Angelo e da lì, come i pellegrini di un tempo, ci incammineremo verso la basilica di San Pietro lungo via della Conciliazione.
Ci fermeremo ad ammirare quanto resta a testimonianza di un passato ormai perduto per sempre: dal complesso del Santo Spirito in Sassia all’oratorio dell’Annunziatina, da Santa Maria in Traspontina a San Lorenzo in Piscibus, passeggeremo tra le vecchie dimore di antiche famiglie nobiliari per terminare in piazza San Pietro, avvolti dal grande abbraccio disegnato dalla piazza di Bernini.
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